Ciao Peppino!
8 novembre 2021


Ora suonerai la tua chitarra insieme agli angeli. Ciao amico mio.


Spesso, anche se involontariamente, siamo portati a sottovalutare ciò che riceviamo tutti i giorni ma una cosa ci accomuna oggi più che mai … la gratitudine di avere nel cuore l’affetto e la presenza che ci ha regalato Peppino insieme alla sua famiglia e che custodiremo tutti gelosamente. Il dolore e la sofferenza non la possiamo risparmiare né a noi e né alle persone che amiamo ma INSIEME si riesce a superare qualsiasi cosa. La condivisione è una ricchezza che dobbiamo alimentare ogni giorno e che ci aiuta ad andare avanti.



C’è un dettaglio che colpisce particolarmente nella preghiera del Vangelo di oggi: non è un singolo, ma un gruppo a pregare Gesù. Sono dieci lebbrosi, il dolore li ha messi insieme. La malattia terribile della lebbra ha cancellato ogni divisione tra di loro. Non importa più se sono ricchi o poveri, laureati o analfabeti, biondi o bruni, il dolore li ha messi in condizione di solidarizzare tra di loro. È la medesima esperienza che vediamo tra coloro che hanno vissuto o vivono la stessa difficoltà. Tendono a mettersi insieme, a fare gruppo, a fondare associazioni. “Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!»”. Il Vangelo sembra volerci dire che anche una cosa difficile delle volte ha dei risvolti inimmaginabili. A volte cose così brutte ti mettono accanto compagni e amici che forse non avresti mai incontrato. La seconda caratteristica la si trova subito dopo: “Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati”. Gesù non fa resistenze davanti alla preghiera di amici così, immediatamente li ascolta. Ma c’è da dire però anche che questi dieci disgraziati non tentennano un secondo davanti alle parole di Gesù che gli intima di andare dai sacerdoti, pur sapendo che si va dai sacerdoti solo dopo essere stati guariti. In pratica si mettono in cammino senza avere ancora una guarigione evidente ma certi che l’avrebbero ricevuta. E infatti furono sanati proprio sulla strada. Ma è proprio a questo punto che le loro strade si dividono: “Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano”. Dei dieci solo uno torna indietro a ringraziare. Il vangelo sembra suggerirci che soffrire è di tutti, avere fiducia è di tanti, ma essere grati è davvero di pochi. Ma solo a chi scopre la via della gratitudine Gesù promette non solo guarigione, ma salvezza.

Luca 17,11-19
Luigi Maria Epicoco 

Mi permetto di condividerlo con voi, con rispetto per chi non crede..
Ho pensato subito al nostro modo di essere amici ed ho pensato anche che in questo giorno di grande dolore dobbiamo essere grati per ciò che Peppino è stato per ciascuno di noi, di voi! Sono certa che  la sua grande sofferenza non andrà persa.
Un abbraccio fortissimo a tutti, in particolare alla sua cara famiglia. Un bacio speciale a Sandra.


L'unica cosa che possiamo fare è essere felici di averlo conosciuto e goduto il privilegio della sua amicizia .....